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PROIEZIONI DI OMBRE

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Teoria delle ombre, una teoria molto pratica, perché serve per disegnare oggetti in modo che sembrano il più reali possibili. E’ utile non solo in campo artistico, dove non è detto che la rappresentazione debba essere aderente a ciò che vediamo con i nostri occhi nel mondo, ma anche in campo architettonico progettuale. Pensiamo ai progetti di case e palazzi, di mobili e di interi quartieri: con la teoria delle ombre hanno tutto un altro aspetto. E meglio riescono a farci capire cosa saranno una volta realizzati.

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La teoria delle ombre è parte della geometria descrittiva, serve per rappresentare i solidi con la loro ombra, quella che loro stessi producono rispetto ad alcune fonti di luce.

Teoria delle ombre e proiezioni ortogonali

Quando si vuole disegnare l’ombra prodotta da un solido è necessario nella pratica capire come il solido viene proiettato al suolo o su altre superfici. Lo si fa tracciando una stella di rette, nello spazio sarebbe un fascio di rette, tenendo conto della fonte di luce che produce l’ombra.

Se essa è puntiforme, una lampada, ad esempio, allora questa stella di rette ha centro in quel punto mentre se la luce è a distanza infinita come potrebbe essere inteso il sole, la stella di rette parallele viene definita dal corrispondente punto a infinito.

Nella teoria delle ombre non è previsto un solo tipo di ombra ma ne esistono diversi. Ad esempio si va a considerare se la sorgente che produce l’ombra è naturale o meno, nel primo caso si propende per delle proiezioni parallele, altrimenti per delle proiezioni centrali, nel caso la luce arrivasse da un punto preciso, lampadina, candela o faro che sia.

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